La mia Strada

Nasco a Padova nel 1975. All’età di 20 anni mi iscrivo all’Accademia di Belle Arti di Venezia. La passione per la Scultura e le forme tridimensionali mi inducono a lavorare con materiali come la creta, la resina, la cera d’api e il legno. Nascono così, le mie installazioni ambientali.

A partire dal 2008 mi avvicino all’arte antica della ceramica che diventa da quel momento il mio principale canale di espressione artistica. È attraverso il “trattamento contemporaneo” di una tecnica antica che continuo la mia esperienza artistica dando vita a creazioni e complementi d’arredo che esprimono il concetto di “pieno-vuoto” e “contenuto-contenitore”. Dalla messa in forma di questa dialettica derivano i vasi, pezzi unici realizzati in ceramica raku o in ceramica smaltata ad alta cottura.

La terra è materia, l’essenza che contiene il tutto. Sulla terra, attraverso la ripetizione del gesto, lascio impronte di me. Plasmare la terra significa partorire corpi nudi, concavi e convessi, tesi tra pieno e vuoto : corpi al tempo stesso contenenti e contenuti. Dal concetto di contenuto-contenitore, a cui faccio sempre riferimento nelle mie opere, ogni vaso o complemento d’arredo sarà caratterizzato da forme e colori sempre diversi, dove le sfumature di colore diventano materia densa come magma…pronte a contenere mondi interpretabili da ognuno di noi…Nascono così forme organiche, irregolari o perfettamente geometriche e regolari.

Creare per Passione

“Amo creare forme astratte, organiche, forme ispirate dalla natura e sono affascinata dai materiali semplici e da tutto ciò che è materia; ed è così che attraverso l’uso della terra riesco a sentire un profondo contatto con la vita.
La gestualità delle mani e l’armonia di ogni movimento creano in me un suono interno in grado di trasmettersi alla “forma”, che, dopo essere stata plasmata, si completa attraverso la cottura, in un passaggio naturale, che preserva ciò che il gesto artistico ha in essa impresso in modo indelebile.
Viaggiare è parte del mio cammino e il luogo che più mi appartiene è il sud America, terra calda, colorata, accogliente, fonte e oggetto di profonda ricerca.
È qui, tra i deserti di Nasca, che osservo e assorbo le infinite tonalità di ocra delle sabbie. Sabbie che sfumano nei viola e nei rosa dei graniti consumati dal vento.”